Futuro delle organizzazioni:

Come la cooperazione determina già oggi produttività e successo



Astratto:


Le organizzazioni stanno affrontando una trasformazione epocale: tecnologie come l'intelligenza artificiale, la blockchain e l'automazione stanno cambiando non solo i mercati, ma anche le basi della collaborazione. Il futuro appartiene a coloro che sapranno coniugare cooperazione, responsabilità e consapevolezza, perché la produttività non nasce più dal controllo, ma dalla fiducia e dall'intelligenza collettiva.


Chi oggi considera la cooperazione una risorsa strategica sta plasmando il futuro della propria organizzazione.

1. Dov’è il futuro? – Perché le organizzazioni devono ora esplorare nuove strade



Viviamo in un'epoca in cui i modelli organizzativi consolidati stanno raggiungendo sempre più i loro limiti. Gerarchie classiche, meccanismi di controllo centralizzati e logiche di pianificazione lineare stanno diventando sempre meno efficaci in un mondo altamente complesso e dinamico: sono modelli obsoleti. Allo stesso tempo, manca un chiaro impulso politico riguardo alla direzione in cui il nostro sistema sociale dovrebbe svilupparsi e alle condizioni quadro che le aziende possono aspettarsi in futuro. Questa mancanza di chiarezza crea una duplice sfida: da un lato, la pressione crescente dovuta ai cambiamenti tecnologici, ecologici ed economici; dall'altro, mancano linee guida vincolanti che possano fornire orientamento. Le aziende sono quindi costrette ad agire autonomamente: non devono solo sviluppare ulteriormente le proprie strutture interne, ma anche esigere dai responsabili politici le condizioni quadro essenziali per la loro sopravvivenza, soprattutto nel contesto competitivo europeo. Ciò richiede, innanzitutto, una comprensione condivisa: una visione di dove stiamo andando e di quali logiche organizzative saranno valide in futuro.

2. La crisi è solo un ciclo o un collasso? Salute, sostenibilità e conoscenza stanno emergendo come nuovi motori?

 

Gli sviluppi economici raramente procedono in modo lineare. L'economista Nikolai Kondratieff aveva già evidenziato i cicli di innovazione a lungo termine e le ondate di crescita nel XX secolo. Ognuno di questi cicli è stato guidato da un'innovazione chiave: la macchina a vapore, la ferrovia, l'elettricità, l'automobile, l'informatica. Attualmente siamo in transizione verso il sesto ciclo di Kondratieff, che numerosi ricercatori – tra cui Leo A. Nefiodow (Il sesto ciclo di Kondratieff) ed Erik Händeler (La storia del futuro) – associano ai temi della salute, della sostenibilità e di un'economia basata sulla conoscenza. Da questa prospettiva, diventa chiaro: non ci troviamo di fronte a una svolta isolata, ma piuttosto a un altro periodo di sconvolgimenti in cui nuovi fattori stanno plasmando le basi della creazione di valore. Mentre i responsabili politici sono ancora alla ricerca di una direzione, nuove opportunità si stanno già aprendo per le imprese. Tra queste, ad esempio, l'economia orbitale – l'espansione dell'attività economica nello spazio – e l'economia post-laboratorio, in cui la prosperità è sempre più generata da dati, energia e proprietà intellettuale.


Brevetti, algoritmi, piattaforme e infrastrutture energetiche stanno acquisendo un ruolo simile a quello svolto in passato dall'elettricità o dall'automobile nel terzo e quarto ciclo di vita. La differenza: sono immateriali, altamente interconnessi e difficili da regolamentare a livello globale. Le aziende devono quindi imparare non solo a utilizzare lavoro e capitale in modo efficiente, ma soprattutto a gestire strategicamente conoscenza, energia e risorse immateriali. Soprattutto in questa fase, in cui le linee guida politiche sono formulate solo vagamente o addirittura restrittive, la lungimiranza imprenditoriale diventa una competenza chiave. Chi considera la sesta ondata di Kondratieff come un quadro di riferimento riconosce che non ci troviamo in un caos casuale, ma in una trasformazione la cui direzione è percepibile: verso la salute, la sostenibilità e un'economia basata sulla conoscenza e sulla tecnologia.

3. Blockchain, intelligenza artificiale e informatica quantistica reinventeranno le organizzazioni come innovazioni chiave?

 

Se intendiamo il sesto ciclo di Kondratieff come quadro di riferimento, allora le tecnologie dirompenti costituiscono le forze trainanti visibili di questa nuova ondata. Sono le "innovazioni chiave" che – proprio come l'elettricità o l'informatica prima di loro – non solo trasformano i singoli settori, ma sfidano anche l'intera logica organizzativa delle aziende. La blockchain sta trasformando la comprensione di proprietà, fiducia e transazioni. Sposta il potere dalle istituzioni centrali a reti decentralizzate (vedi anche Hellwig, Develop Your Own Blockchain) e quindi sfida i modelli di business tradizionali basati su controllo e gerarchia. L'intelligenza artificiale si spinge ancora oltre: non solo automatizza le routine, ma sta iniziando a prendere il controllo di processi di pensiero e decisionali che prima erano riservati agli esseri umani. Questo crea una nuova relazione tra esseri umani e macchine: non più come strumenti e utenti, ma come partner nel processo di creazione di valore e innovazione (secondo la Prof.ssa Yasmin Weiß). Infine, i computer quantistici sbloccano una potenza di calcolo che rende risolvibili in breve tempo problemi precedentemente irrisolvibili. Il loro potenziale spazia dalla ricerca sui materiali alla medicina, fino ai sistemi finanziari. Rappresentano un'accelerazione radicale e, di conseguenza, una sfida per le organizzazioni le cui strutture sono spesso progettate per garantire stabilità e prevedibilità.


Particolarmente influente è il concetto di realismo sintetico: spazi digitali e ibridi in cui realtà e virtualità si fondono sempre più. Queste piattaforme dissolvono i confini geografici, creano mercati completamente nuovi e, soprattutto, trasformano il modo in cui le persone collaborano (New Synthetic Reality, Likes e Gioia). Lavoro, cooperazione e innovazione si spostano in spazi che non sono né puramente fisici né puramente digitali, ma rappresentano piuttosto una nuova forma di realtà. Tutte queste tecnologie condividono la caratteristica comune di minare la logica aziendale esistente: centralizzata, lineare e prevedibile. Generano incertezza ma allo stesso tempo aprono enormi opportunità. Il loro vero impatto risiede nel costringere le organizzazioni a ridefinire la propria cultura, le proprie forme di collaborazione e il proprio orientamento al valore.

4. La cooperazione come moneta del futuro? – Umani e macchine in interazione

 

Quando le tecnologie disruptive cambiano le regole del gioco nei mercati, la vera sfida per le organizzazioni è la cooperazione. Né la blockchain, né l'intelligenza artificiale, né il realismo sintetico possono raggiungere il loro impatto in modo isolato: richiedono nuove forme di collaborazione. Da un lato, c'è la cooperazione tra esseri umani. Le organizzazioni devono imparare a lavorare oltre i tradizionali confini dipartimentali o aziendali, in reti, alleanze ed ecosistemi. La creazione di valore nasce sempre più laddove le competenze vengono messe in comune e la conoscenza viene condivisa. Qui, fiducia, trasparenza e regole condivise diventano più importanti di potere e controllo. Dall'altro, c'è la cooperazione uomo-macchina. L'intelligenza artificiale, le piattaforme dati e i sistemi di automazione non sono più solo strumenti, ma partner (Yasmin Weiß).


La sfida sta nell'integrare la tecnologia in un modo che accresca, anziché sostituire, l'umanità; che dia potere anziché privarla di potere. Questa duplice sfida è particolarmente evidente nel contesto del realismo sintetico. Man mano che la collaborazione si svolge sempre più in spazi ibridi, i fondamenti della cooperazione cambiano: prossimità, fiducia e creazione di significato condivisa devono essere stabiliti in condizioni completamente nuove. La cooperazione diventa così la vera moneta di scambio del futuro. Senza di essa, anche le migliori tecnologie rimangono inefficaci. Ma con essa nasce la possibilità di costruire sistemi antifragili che non solo sopravvivono alle crisi, ma crescono da esse, in piena linea con il concetto di resilienza al cambiamento di Nassim Taleb (Nassim Nicolas Taleb, Antifragility).

5. Da macchina dell’efficienza ad attori responsabili: il nuovo ruolo delle aziende

 

La cooperazione da sola non è sufficiente se non si basa su un insieme di valori condivisi. Le organizzazioni non sono più semplici strumenti economici per aumentare l'efficienza. Sono attori sociali responsabili: nei confronti dei propri dipendenti, delle proprie comunità e, sempre più, degli sviluppi globali. Sostenibilità, costi energetici e giustizia sociale non sono più questioni marginali, ma stanno diventando centrali nelle decisioni aziendali. Qui sta la vera sfida: non basta introdurre nuove tecnologie o costruire reti. Il pieno impatto si manifesta solo laddove le organizzazioni creano culture che favoriscono la responsabilità. Ciò significa strutture in cui le persone sono incoraggiate non solo a lavorare in modo funzionale, ma anche a pensare in modo critico, a ricercare un significato e ad assumersi la responsabilità del tutto. Come sottolinea Yasmin Weiß, il fulcro della trasformazione non è la tecnologia, ma le persone. Maja Göpel (Ripensare il nostro mondo) sottolinea inoltre che una nuova economia è sostenibile solo se è radicata nella responsabilità sociale. I politici possono esitare a stabilire linee guida chiare: una ragione in più per le aziende di assumere un ruolo guida e sviluppare le regole di una nuova cultura organizzativa.

6. Plasmare il futuro invece di aspettare: cooperazione, responsabilità e innovazione

 

Il futuro delle organizzazioni non sarà determinato solo dai progressi tecnologici o dai nuovi mercati, ma dalla loro capacità di combinare responsabilità, cooperazione e consapevolezza. Le performance delle organizzazioni saranno sempre più misurate da quanto bene sapranno gestire la cooperazione tra persone e tra persone e macchine. Non si tratta più solo di soddisfare requisiti etici fondamentali come la salute sul posto di lavoro: la cooperazione deve essere sana, perché sta diventando il fattore decisivo che determina come vogliamo e possiamo vivere insieme come comunità globale. Le aziende non sono quindi solo attori economici, ma anche co-creatori del futuro della società.


Non sono gli algoritmi o i computer quantistici a determinare la fattibilità futura. Sono le persone che lavorano all'interno delle organizzazioni: attraverso i loro pensieri, sentimenti e azioni. Sono loro a plasmare la tecnologia, a sviluppare i mercati e a testare nuove forme di collaborazione. In questa prospettiva, le organizzazioni diventano spazi di risonanza in cui interessi economici, responsabilità sociale e sviluppo individuale trovano un nuovo equilibrio.


L'appello ai decisori è quindi: non aspettate direttive politiche chiare. Iniziate a plasmare la vostra organizzazione oggi stesso, affinché non solo sopravviva in mercati complessi, ma che contribuisca attivamente a plasmare il futuro. Chi crea quadri di cooperazione, responsabilità e innovazione investe non solo nella competitività, ma anche nella capacità di ricreare congiuntamente l'economia e la società.


Come ritieni che sia necessario riallineare la cultura della tua azienda?

Il tuo Michael Hösterey Beverungen, 4 ottobre 2025

 


Riferimenti

  • Nefiodow, LA: Il sesto Kondratieff. Percorsi verso la produttività e la piena occupazione nell'era dell'informazione. Rhein-Sieg-Verlag, St. Augustin.
  • Händeler, E.: La storia del futuro. Comportamento sociale e struttura economica in transizione. Oekom Verlag, Monaco di Baviera.
  • Weiss, Y.: Blog “#42: Apprendimento radicalmente migliore”, [blog LinkedIn].
  • Likens, S. e Gioia, L.: Nuova realtà sintetica, PwC Insights.
  • Taleb, NN: Antifragilità: una guida a un mondo che non comprendiamo. KlettCotta, Stoccarda.
  • Göpel, M.: Ripensare il nostro mondo. Un invito. Ullstein Verlag, Berlino.
  • Hellwig, D.: Sviluppa la tua blockchain – Una guida pratica alla DLT. Springer Gabler
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